Oggetto di questo articolo è la formazione di una rete di intellettuali a Ferrara tra l’inizio degli anni Cinquanta e la fine degli anni Ottanta che hanno prodotto fuori e dentro le Mura cittadine una serie di opere visive e di scritti innovativi e di valore antropologico. Alla base dello sguardo di questa generazione di intellettuali vi era un punto di vista fortemente transdisciplinare in un momento in cui le separazioni tra discipline erano meno evidenti, vista anche l’assenza di facoltà umanistiche e l’istituzione della prima cattedra di antropologia culturale a Ferrara solo nel 2008/2009. La domanda al centro di questo articolo è: come si è formata questa rete? Quanto ha contribuito a fare del capoluogo estense una città dell’arte e della cultura? Come questo gruppo di intellettuali è riuscito in poco tempo a rendere istituzioni come il Teatro Comunale e/o i Palazzo dei Diamanti delle eccellenze? Antropologia e Teatro. Rivista di Studi, N. 13 (2021)