La pronuncia esaminata (Corte Edu, V Sezione, 20 febbraio 2020, Y c. Bulgaria, ric. n. 41990/18) concerne la vicenda di una donna, vittima di c.d. “stranger rape”; nello specifico, lo Stato bulgaro è chiamato a rispondere per la violazione delle disposizioni di cui agli artt. 3 (“Proibizione della tortura”) e 8 (“Diritto al rispetto della vita privata e familiare”) della Cedu. Il commento si concentra, in particolare, sul mancato rispetto degli obblighi c.d. positivi di attuazione dell’art. 3 Cedu.